Novembre e dicembre 1982: in migliaia marciano con il Vescovo di Acerra, mons. Riboldi. Manifestano con lui, con coraggio, contro la camorra e contro il suo potere. Molti, oggi, lo ricordano come il loro “25 aprile”.
Tra questi, l’autore.
A cento anni dalla nascita di questo grande uomo di Chiesa, il libro ripercorre le tappe essenziali del suo impegno per la legalità e per la dignità umana. La sua fu una voce che si fece sentire in Parlamento, in dialogo (e in polemica) con i politici, ma anche in mezzo ai giovani, alla gente comune e faccia a faccia con i criminali che volevano imporre la propria autorità su ogni aspetto della vita sociale.
La lotta di mons. Riboldi fu efficace? Non del tutto. Essa avviò una presa di coscienza indispensabile per i successi giudiziari contro la camorra, ma restò anche, in parte, inascoltata perché egli voleva una riforma del vivere civile di Napoli, di tutta la Campania e del Mezzogiorno. E questa non è ancora venuta. Oggi i luoghi del Vescovo sono tristemente noti come “Terra dei Fuochi”, dimenticati dallo Stato e avvelenati da nuovi e feroci criminali. Simbolo di una lunga storia di coraggio e di grandi tradimenti.