Nella storia sociale e religiosa del Mezzogiorno Bartolo Longo occupa certamente un posto singolare. È un avvocato che, a un certo punto della sua vita, si accorge di essere chiamato a difendere ben altre cause che quelle giudiziarie nei tribunali; un laico, che si avvia per edificare un altare a devozione della Madonna del Rosario e finisce col costruire un Santuario, cui affianca opere di carità e di assistenza, sostenute non da rendite e lasciti, ma dal solo obolo dei fedeli; un laico il quale progetta non solo un grande centro di culto mariano nell’età contemporanea, ma addirittura fa sorgere in una landa povera e abbandonata una città nuova, la città del miracolo accanto alle rovine dell’antica distrutta città pagana, e che poi, una volta compiuta la grande opera tra non poche difficoltà e travagli, fa dono di tutto al Papa e alla Santa Sede.