In Italia le prime banche del seme risalgono agli anni Settanta. Il divieto assoluto arrivò con la legge n. 40 del 2004, ma dopo un decennio tale divieto è stato rimosso da una sentenza della Corte di Cassazione. In attesa della nuova legislazione, la situazione era quanto mai instabile, legata a linee guida e leggi regionali mentre, nel dicembre del 2014, lo Stato ha reso disponibili i fondi necessari alla creazione di una banca del seme italiana.
Lontano dai percorsi comuni e dai riferimenti scontati, questo libro cerca pregi e difetti, contraddizioni e meriti di una pratica controversa. La fecondazione eterologa viene indagata attraverso la voce dei filosofi, ma c’è spazio per lasciarsi sorprendere da riferimenti letterari, cinematografici e dal forte richiamo alla vita di tutti i giorni.
«Prima ancora che questioni “calde”, “centrali nel dibattito pubblico” o “à la page”, sono questioni “mie”, su cui mi interrogo pensando alla mia stessa esistenza e al suo significato. Per questo la domanda che ho posto è declinata alla prima persona singolare e si rivolge proprio a me: “Se ci fosse la necessità, potrei avere un figlio con la fecondazione eterologa?”. Sono convinto che la filosofia debba impastare la propria vita alla polvere delle università e, come Agostino, Pascal o Kierkegaard, prediligo la filosofia al singolare, che mette in questione prima di tutto se stessi».
Un volume che aiuta a trovare i riferimenti storici e legislativi di un tema controverso
e, soprattutto, a porsi le domande “giuste” per affrontarlo.