In un periodo come il nostro, caratterizzato da una profonda crisi di senso, dalla frammentarietà del sapere, dalla cultura digitale, è necessario che fede e ragione tornino di nuovo a parlarsi, senza la pretesa di dominare l’una sull’altra. È in gioco, infatti, la conoscenza della verità, senza la quale la libertà dell’uomo è pura illusione. In che modo però fede e ragione devono tornare a dialogare? È la questione fondamentale – il nodo ligneo – affrontata nel volume. Nel lungo percorso storico che ha segnato il rapporto fede e ragione, e che l’autore ripercorre nel testo, una tappa fondamentale è stata raggiunta con la pubblicazione dell’enciclica Fides et ratio di Giovanni Paolo II nel 1998. Questo importante documento del Magistero, come ben dimostra il volume, ha voluto sostenere il cammino nella ricerca dell’unità del sapere, così caro alla tradizione antica e medievale, alla luce della rivelazione di Dio. Aprendosi alla verità della rivelazione, la ragione non è esclusa dalla fede e questa, se vuole corrispondere alla sua natura, non può prescindere dalla ragione. Fede e ragione devono camminare insieme se vogliono portare luce su quell’unica verità che segna l’appassionata ricerca di senso propria di ogni persona.