Quello che avete tra le mani è un libro scritto “per invidia”, nel senso buono del termine. L’autore, infatti, incoraggiato dal sorprendente successo di alcuni recenti saggi che hanno avuto il merito di mostrare quante siano “vive” quelle lingue che tutti ci ostiniamo a chiamare “morte” – come l’ebraico, il latino, il greco classico – in questo volume vuole tessere l’elogio di una scienza, la teologia, considerata nel passato divina, ma nel presente ridotta a qualcosa che serve unicamente per “fare” i preti. È proprio così? Dobbiamo rassegnarci all’oblio in cui è caduta la scienza divina per eccellenza? Attraverso un viaggio affascinante e l’incontro a tu per tu con i grandi teologi della storia, Armando Matteo invece ci fa toccare con mano quanto la teologia sia viva più che mai. Avendo come riferimento le parole, i gesti e la vicenda di Gesù di Nazareth, consegnati ai Vangeli, la teologia vuole dimostrare come quelle stesse parole, quei gesti e quella vicenda abbiano a che fare, da sempre e in ogni tempo, con la nostra vita, con la nostra felicità. Non c’è scienza più viva di quella che, creando ponti con la rivelazione del mistero di Dio offerta da Gesù, vuole portarci nella luce di questo mistero.