«Non riferirò quanto ho fatto io. Registrerò quanto altri da me, o il non altro da me e da ogni altro, hanno scritto in me. Farò memoria di un viaggio partito più o meno dalle caverne e sbocciato per tutti nell’avventura del postmoderno. Annoterò, più che i mutamenti noti a tutti, quegli incontri che mi hanno nutrito di gioia e di libertà».
Testimone di una generazione che è passata “dalle caverne al postmoderno”, attraversando guerre, ideologie e rivoluzioni tecnologiche, religiose e culturali, Silvano Fausti, teologo gesuita, consegna ai lettori il suo libro più personale e sincero: i sogni di un nuovo Concilio e di una Chiesa meno clericale e meno occidentale, le (non poche) allergie, le benedizioni ricevute e date dimostrano un grande amore per la libertà e per il futuro. Una vita e un’epoca rilette con una profonda sapienza spirituale, facendo tesoro di ogni incontro e di ogni esperienza, in Italia e in molti paesi del mondo, in particolare nella comunità di gesuiti e famiglie in cui Fausti vive da trentacinque anni a Villapizzone, alla periferia di Milano.
Lo sguardo acuto e profetico di Silvano Fausti
sulla società e sulla chiesa di oggi. E di domani.