Grazia Deledda
Grazia Deledda nacque a Nuoro nel 1871. Autodidatta, si formò leggendo i grandi romanzi della sua epoca ed esordì come narratrice su una rivista di moda. Dopo un primo periodo caratterizzato da sentimentalistici scritti d'occasione, subì l'influenza della narrativa verista e si dedicò alla riscoperta e alla rappresentazione della terra sarda e dei suoi abitanti. Nel 1896 il suo La via del male la rese celebre oltre i confini dell'isola ottenendo il plauso del critico Luigi Capuana. La sua stagione migliore corrisponde al primo ventennio del Novecento: tra i suoi romanzi dell'epoca Cenere (1904), Canne al vento (1913) e La madre (1920). Nel 1926 Grazia Deledda ottenne il premio Nobel per la letteratura, seconda in Italia dopo Giosuè Carducci.