Francesco d'Assisi (san)
Francesco, figlio di Pietro Bernardone, un ricco mercante di stoffe, nasce ad Assisi nel 1181; il suo nome, nel linguaggio di quel tempo, significa “il francese”, ma il significato originario è “libero”.
Francesco cresce intelligente e vivace, alla scuola vescovile impara grammatica, francese e latino, ma gli piacciono soprattutto i romanzi che raccontano imprese eroiche di cavalieri leali e generosi.
A vent’anni partecipa alla guerra contro Perugia, ma viene fatto prigioniero. Tornato ad Assisi, il suo animo è inquieto: sente un grande vuoto dentro ed appare silenzioso.
In realtà dentro di lui sta maturando la svolta da dare alla sua vita: fa elemosine ai poveri, abbraccia i lebbrosi e un giorno - mentre prega nella piccola chiesa di San Damiano, - vede il crocifisso muovere le labbra e dirgli: «Francesco, ripara la mia casa perché sta crollando».
Comprende allora che il Signore lo chiama e lascia tutto, perfino le vesti che indossa, per dedicare il suo tempo al Signore nella preghiera e per mettersi al servizio dei poveri.
Quando da un sacerdote ascolta le parole del Vangelo: «I discepoli di Cristo non devono possedere né oro né argento, né portare bisaccia o borsa o bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il Regno di Dio e la penitenza», Francesco decide di vivere povero tra i poveri, senza possedere nulla, come Gesù.
Vivendo così attira l’attenzione di altri giovani che lo seguono imitando il suo stile di vita; tra loro, c’è Chiara, una bella ragazza dai capelli biondi, che sceglie di essere povera e casta proprio come Francesco.
Francesco muore nell’ottobre dell’anno 1226, alla Porziuncola; disteso sulla nuda terra, ha un’ultima lode per il Signore, che sta raggiungendo attraverso «nostra sora morte». Si racconta che nel momento in cui spirò uno stormo di allodole si sia levato in volo dal tetto della sua cella.