Claudio Acquaviva
CLAUDIO ACQUAVIVA D’ARAGONA (Atri, 14 settembre 1543 – Roma, 31 gennaio 1615), figlio di Giannantonio Donato Acquaviva d’Aragona, IX duca d’Atri, e di Isabella Spinelli, entrò nella compagnia di Gesù il 22 luglio 1567 e approfondì gli studi filosofici e teologici. Professò i voti il 1° aprile 1576 a Napoli dove fu superiore provinciale, prima di trasferirsi a Roma con lo stesso incarico. Alla morte di Everardo Mercuriano, il 19 febbraio 1581 la IV Congregazione Generale lo scelse come quinto Preposito Generale, all’età di soli 37 anni. Il suo è stato il più lungo generalato della storia della Compagnia: 34 anni. Durante il suo governo il numero dei membri dell’ordine passò da circa 5000 a oltre 13000 e il prestigio della Compagnia si accrebbe sia presso le corti sia tra il popolo.
Acquaviva diede anche un notevole impulso alle missioni, sia in Europa (Gran Bretagna, Germania, Boemia) sia negli altri continenti (Paraguay, Filippine, Africa, India, Molucche, Giappone e Cina). Promosse inoltre l’attività scientifica e scolastica, promulgando la celebre Ratio studiorum, ravvivando la vita spirituale dell’ordine, promovendo l’uso degli Esercizî Spirituali, redigendo il Directorium o guida per i direttori di essi, e le Industriae pro superioribus ad curandos animae morbos. La traduzione di quest'ultima opera, da parte di Giuliano Raffo S.I., è stata pubblicata da Edizioni San Paolo nel 2016 con il titolo: Accorgimenti per curare le malattie dell'anima.