Vanagloria e orgoglio

Vanagloria e orgoglio

Il rapporto deformato con il fare e con Dio

Mese di pubblicazione: 01 febbraio 2013
Edizione n°: 1
Collana: SANPAOLO

Enzo Bianchi dedica questo volume della serie

“Se questa vita ha un senso” alla vanagloria e all’orgoglio.

Se l’acedia è atonia, la vanagloria provoca una sorta di iper-tonia: in noi si risvegliano il vigore e la forza, e tutto in vista della lode, dell’applauso altrui. Eppure, paradossalmente, la vanagloria e l’acedia sono probabilmente i vizi più diffusi nella nostra società: certo, l’acedia scaccia la vanagloria e la vanagloria l’acedia, ma entrambi questi vizi saturano l’aria che respiriamo. La vanagloria è davvero una tentazione sottilissima e assai difficile da discernere, un vizio multiforme che ci attacca da ogni parte: «facilmente si mescola a ogni opera virtuosa».

L’orgoglio, strettamente legato alla vanagloria, è invece il vertice e il più sottile di ogni peccato e, nel contempo, si cela in ognuno di essi.